Perchè è importante capire le differenze e i principi di queste diete?
solo capendo la fonte e i principi di queste diete potete avere una idea obbiettiva su di esse;
ogni dieta va adattata al cane e al suo stato di salute e stile di vita. Quindi anche queste diete, seppure ottime, non vanno bene per tutti i cani.
La dieta BARF e la dieta RAW sono due diete che si basano sul concetto di dare ogni alimento crudo, ma nascono da filosofie di pensiero diverse pur essendo state messe a punto da veterinari.
“BARF” è l’acronimo di “ Biologically Appropriate Raw Food” (dieta biologicamente appropriata a base di cibo crudo e ossa, nda), ed è stata messa a punto dal dott. Ian Billinghurst, un veterinario australiano. L’acronimo iniziale è stato coniato da Debra Tripp, una allevatrice americana. Una tipica dieta BARF è composta principalmente da 60-80% di ossa polpose crude (OP), cioè le ossa con circa il 50% di carne, (ad esempio collo, schiena e le ali di pollame) e il 20-40% di frutta e verdura , frattaglie, polpa di carne (CSO), uova o latticini (questi ultimi sono nella dieta originale e in alcune varianti moderne).
Quando e come nasce la dieta BARF?
La dieta BARF nasce negli anni 90, quando il dottor Ian Billinghurst ha scritto i suoi primi libri “Give Your Dog a Bone”(1993), e “Grow Your Pups with Bones”(1998). L’idea sviluppata in questi libri è di tornare ad una alimentazione il più simile possibile a quella che i cani utilizzavano in Natura e nelle prime fasi del loro addomesticamento.
In quegli anni, questi libri e il dottor Billinghurst erano considerati la Bibbia e il guru, rispettivamente, della dieta cruda. Il dott. Ian Billinghurst aveva iniziato a consigliare ai proprietari di cani di utilizzare prodotti commerciali completi e bilanciati e scientificamente formulati. La formazione come veterinario gli aveva insegnato che dare ossa polpose crude e scarti della cucina era una alimentazione sbagliata e anche pericolosa, e gli era stato insegnato che la migliore alimentazione era quella commerciale. Avendo anche iniziato un allevamento, iniziò a nutrire anche i suoi con quello che era considerato il miglior mangime commerciale del tempo. Ma nel corso dei mesi successivi i suoi cani iniziarono ad avere gli stessi problemi dei cani dei suoi clienti.
Solo dopo anni però si rese conto che il deterioramento della salute era dovuto all’alimentazione. Per approfondire le proprie conoscenze iniziò a leggere libri di nutrizione umana e capì che le ossa polpose crude e gli scarti vegetali erano molto vicini alla dieta naturale dei cani. Non c’era lavorazione, nè cottura, nè adulterazione con sostanze chimiche. Inoltre venivano eliminate le grandi quantità di cereali cotti, inutili nella loro dieta (anche se nei suoi libri rimangono i cereali e anche i latticini, sebbene in piccole quantità).
Negli anni seguenti le persone che seguivano la dieta BARF si divisero tra i fedeli alla BARF vera e propria ed i seguaci della dieta RAW o dieta a crudo e questa dicotomia è cresciuta e continua ancora oggi. La dieta BARF è comunque molto cambiata da quando è stato pubblicato il primo libro, perchè si sono aggiunti nuovi concetti nutritivi e nuove conoscenze e perchè diffondendosi in tutto il mondo si sono create nuove diete sulla sua base.
Cos’è la dieta RAW?
Il dott. Tom Lonsdale, ad esempio, che si occupa della dieta RAW, sottolinea che i cani non possono ingerire alcuni tipi di vegetali anche se non si oppone al consumo totale di vegetali, ma solo in piccole porzioni nella dieta. Egli considera la dieta dei lupi e dei cani selvatici, sottolineando che non mangiano le verdure perché normalmente non mangiano gli stomaci interi e i loro contenuti delle loro prede erbivore più grosse (ruminanti), ma mangiano i vegetali contenuti negli apparati digerenti degli animali più piccoli come conigli, roditori, uccelli. O al massimo mangiano il rivestimento degli stomaci dei ruminanti che comunque contiene una parte di materiali digerito parzialmente. Questa parte viene di solito venduta come trippa verde, cioè la trippa non sbiancata e pulita che molti consigliano nella dieta dei cani.
Chi alimenta con la BARF aggiunge i vegetali alla dieta in buone quantità, chi alimenta il proprio cane con la dieta RAW utilizza un modello “preda intera” cioè ossa polpose, carni di organi quali trippa, uova con guscio, e animali interi come polli o altri volatili, conigli e pesce. La trippa verde e gli animali interi contengono una piccola quantità di materia vegetale, come detto prima. Un altro punto divergente tra le due diete sono gli integratori. Sebbene sia chi usa la dieta BARF che la dieta RAW li usi a volte, il dott. Lonsdale non li consiglia mentre il dott. Billinghurst li consiglia.
In effetti se la dieta del cane fosse equilibrata non dovrebbe esserci bisogno di una integrazione, come quando si utilizzano carni allevate naturalmente e il cane è sano; invece se si utilizzano carni da allevamento intensivo o non è molto varia e se il cane non è sano, l’integrazione è necessaria.
Nella dieta BARF si consiglia un rapporto di 50% osso e 50% carne ma nella preda intera l’osso è meno del 50% della carcassa. Le raccomandazioni del dott. Billinhhurst per le ossa polpose sono di 50/50 con il pollo, ma tutto il resto della dieta comprende carne disossata per avvicinarsi alla composizione della preda, mentre il dott. Lonsdale osserva che le carcasse di pollo, dopo essere stata eliminata la carne per il consumo umano, sono le più adatte alla dieta e la principale fonte di proteine animali e calcio.
Ad oggi quindi sono conosciuti due principali tipi di dieta a crudo: la dieta BARF e la dieta RAW, che sono semplicemente una differente interpretazione dello stesso concetto ma sono abbastanza simili.
E la dieta casalinga?
La dieta casalinga indica genericamente una dieta che viene preparata “in casa” dal proprietario, in cui non si utilizzano prodotti alimentari lavorati e commerciali. In realtà già le diete elencate possono essere identificate come diete casalinghe, sotto questo punto di vista. Spesso si identifica la dieta casalinga con una dieta preparata con materie prime cotte.
Nel campo dell’alimentazione sia umana che animale, ci sono grandi dibattiti sull’utilizzo del cibo crudo o cotto. E’ un dato di fatto che il cibo crudo, in generale, mantiene inalterate tutte le proprietà nutrizionali mentre qualsiasi tipo di lavorazione e/o cottura le altera almeno in parte.
Le diete a base di cibo cotto per i cani sono le più comuni anche perché viene spesso sottolineato il pericolo del dare la carne o gli organi crudi. Inoltre il cibo viene cotto pensando che sia più digeribile e nutriente. Il problema fondamentale è che non possiamo rapportare le nostre esigenze e caratteristiche alimentari al cane perché siamo due specie diverse. Anche per noi, d’altronde, il mangiare cibi molto cotti e lavorati ha portato ad alcune carenze nutrizionali o all’accumulo di molecole dannose con un aumento di alcuni tipi di patologie.
Perchè si cuoce il cibo?
Principalmente per uccidere i microorganismi patogeni e distruggere le tossine da essi prodotte. Inoltre il cibo cotto può essere trasportato e conservato più a lungo. Di per se però la cottura non rende il cibo più nutriente cioè non aumenta la quantità di nutrienti presenti in esso. Alcuni nutrienti possono essere più digeribili, altri possono perdere digeribilità. Tutto ciò comunque dipende soprattutto da “come” e “quanto” si cuoce. Infatti la cottura se ad alte temperature e prolungata, ha degli effetti distruttivi sulle vitamine (vitamine del gruppo B e altre vitamine termosensibili), sulle sostanze antioassidanti (Omega 3 e 6), sulle proteine (soprattutto lisina e metionina) e enzimi.
Gli enzimi contenuti negli alimenti sono importanti perchè aiutano la digestione del cibo in cui si trovano e la loro distruzione nei cibi costringe il pancreas a lavorare di più e a produrre molti più enzimi digestivi. Il risultato è che gli organi digestivi possono sovraccaricarsi.
Quando si parla di cibo cotto o crudo non si possono non menzionare parassiti, batteri e virus.
Molte persone non alimentano il proprio cane con cibo crudo perchè si preoccupano dei batteri e delle contaminazioni. Poi magari loro stessi mangiano la carne alla tartara o il carpaccio, ma appena si parla di cani questi microorganismi si trasformano, nella mente, in esseri terrificanti. I cani sono disegnati per poter mangiare cibo contaminato da batteri: poichè il cane è uno spazzino, convive con la presenza di germi nel suo cibo. I cani selvatici o randagi mangiano terra, carne putrefatta, ossa sepolte, carne infetta, etc etc. Tutti questi cibi sono ricchi di germi e di tossine. Ma per un cane sono invece ricchi di sostanze nutritive digeribili come proteine, acidi grassi, enzimi, antiossidanti e vitamine. Anzi i cibi che per noi sono avariati, essendo parzialmente digeriti dagli enzimi in essi contenuti naturalmente, sono per i cani più facilmente assimilabili.
Naturalmente il cane che vive in casa non è preparato a mangiare cibi troppo alterati, ma se parliamo di un alimento adatto a noi che viene controllato dal punto di vista igienico sanitario, va bene anche per i nostri cani.
Il problema è che noi pensiamo al cibo crudo dato al cane, senza pensare che quello stesso cibo crudo viene da noi manipolato e conservato in cucina. Una fetta di pollo cruda entra nella nostra cucina esattamente allo stesso modo sia se la consumiamo noi, sia se la diamo al nostro cane. A prescindere se poi alla fine la cuociamo o no.
Infatti, una considerazione da fare è sulla manipolazione del cibo crudo. I principi su cui si basa la manipolazione di cibo crudo, valgono sia quando prepariamo la pappa ai nostri animali che quando cuciniamo per noi.
A questo aggiungiamo che sicuramente non si può dare qualsiasi tipo di carne o frattaglia cruda e questo dipende dal tipo di animale da cui proviene, ma anche dallo stato di salute del nostro cane. Quindi la scelta di cosa dare e come dare il cibo dovete sempre farla con un nutrizionista.
E’ bene tenere presente che batteri, virus e parassiti sono presenti anche nelle verdure, infatti è sconsigliato alle donne incinte di mangiare vegetali crudi per la possibile infezione da Toxoplasmosi; anche batteri patogeni come la salmonella sono presenti se l’acqua con cui vengono innaffiati non è pulita.
A prescindere dal fatto che si voglia dare un cibo cotto o crudo, la dieta casalinga o naturale è in realtà un modo generico per indicare una dieta con alimenti freschi personalizzata su ciascun cane. Le dosi di carne, verdura, carboidrati complessi, fibre, ed eventuali integratori si basano sulle conoscenze dell’alimentazione in Natura degli antenati del cane, ma tenendo presente la razza, l’attività fisica e qualsiasi altra caratteristica del singolo cane.
Quindi potrà esserci un cane che può fare la BARF o la RAW, un cane che ha bisogno di una minima quantità di fonti di amido e un altro che invece sopporta solo l’amido presente nelle verdure, e così via. Ecco perché è essenziale, soprattutto se sono presenti patologie, o è anziano o in crescita o in gravidanza o allattamento non iniziare da soli o sotto la guida di sedicenti esperti. Il nutrizionista è l’unico che può darvi delle indicazioni precise e può seguirvi in un percorso personalizzato.
Infatti affinché una dieta con cibo fresco o casalinga sia bilanciata e dia benessere sono necessari alcuni requisiti:
– conoscenza del metabolismo del cane, che è diverso dal nostro;
– conoscenza di cosa possono mangiare e cosa è meglio evitare nei loro pasti;
– personalizzazione della dieta sulle esigenze specifiche del vostro cane e gatto, tenendo conto anche di analisi e diagnosi del veterinario.
BIBLIOGRAFIA
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13. Applied Veterinary Clinical Nutrition Editors Andrea J. Fascetti, VMD, PhD, DACVIM, DACVN Professor Department of Molecular Biosciences School of Veterinary Medicine University of California Davis, California Sean J. Delaney, DVM, MS, DACVN Assistant Clinical Professor—Volunteer Department of Molecular Biosciences
School of Veterinary Medicine University of California Davis, California Founder Davis Veterinary Medical Consulting, Inc. Davis, California Wiley-Blackwell ,212
di Annalisa Barera, biologa nutrizionista per animali da compagnia
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